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Messaggio Da Xardas Mar Ott 16, 2007 8:23 pm

Salve a tutti sono Amed Saidal Al Turiol e sono l’apprendista e cronista del misterioso e oscuro Sir Xiradorn e sono stato pagato da lui con ben 10000 talleri perché si sappia la sua vera storia, che possa essa viaggiare nei secoli e nelle lande desolate e non affinché tutte le forze maligne abbiano paura di lui e sinceramente per quello che so io, e vi assicuro so molto poco, è un essere che nasconde delle spoglie intrise di potenza e immortalità. Come da suo desideri vi narrerò la sua storia per quello che io stesso conosco e o appreso nel corso dei miei lunghi anni di servigi presso la sua torre…

…il mio racconto parte da Uxiros. Nella ridente e splendida città della costa della Perla di Krios, tutto procedeva lento e tranquillo come ogni giorno, i mercati pullulavano di persone venute da ogni parte del regno, il porto era stracolmo di barche e pescatori che si accingevano a partire per una dura giornata di fatiche, i vecchi ormai stanchi dal peso della propria età conversavano nella locanda piena anche di avventurieri di ogni specie e razza…ricordo a stento il nome della bellissima locanda…mi pare si chiamasse “Il Drago di Cristallo”…camminavo per quelle strade tranquille e percepivo che l’atmosfera era troppo spenta, troppo assopita nella sua tranquillità, ma percepivo qualcosa di insolito, come se dovesse succedere qualcosa di inaspettato…la calma e la pace svanì nel nulla e una calca di persone quasi come un fiume in piena mi travolse e mi trascinò nella piazza della città…non avevo mai visto nulla di più bello…i miei occhi quasi facevano fatica nel restare aperti tanto era lo splendore…ori pregiatissimi intarsiavano le vie della città che erano di un marmo bianco dalla fattura curatissima, grandi torce costeggiavano tutta la strada per illuminarla di notte e ad ogni cento passi delle guardie sorvegliavano che tutto andasse bene…comunque dicevo ah si arrivai alla piazza e li vidi una cosa che mi fece quasi rabbrividire e che non mi fa dormire ancora la notte…un corpo dilaniato come se fosse esploso e vicino seduto a terra un bambino…il suo volto era pervaso non dalla paura, non dal timore, ma da un profondo senso come di soddisfazione…nessuno capì a parte me quello che era accaduto…mentre ero assorto tra i miei pensieri mi sentii strattonare la tunica…era quel piccolo ammasso di carne che mi tirava un lembo dei miei vestiti…sembrava così indifeso eppure sentivo che da esso proveniva come una potenza innata, un qualcosa che le mie stesse parole fanno fatica a raccontare…pensavo fosse solo una congettura tra le tante della mia contorta mente o anche solo una impressione fatua e priva di senso…non so ancora perché lo feci ma quegli occhietti pietosi mi intenerirono…nascosi il bambino sotto la mia tunica e ci allontanammo furtivamente dalla città…Uxiros vorrei tanto rivederla ma da quel giorno non fu più possibile. Vagammo per alcuni giorni fino a raggiungere il piccolo centro di Risharef…città dai colori scuri…piccole viuzze stringevano le case come per farle sanguinare…e in fondo su un piccolo appezzamento di terreno scavato nella roccia vi era un edificio molto più grande degli altri…era il palazzo della città. Il suo sovrano, re Gytorius, era un mio grandissimo amico e dato che questi mi era debitore per averli salvato la vita in una battaglia che non sto qua a raccontare, mi avrebbe tirato fuori dai guai…

Gytorius, o meglio re Gytorius, era un fantastico guerriero e un grandioso esperto di tutti i tipi di energie e poteri e fu il mio maestro per alcune arti magiche oscure e arcane…

Arrivati a palazzo lo vidi lì, seduto sul suo ovattato e pacioso trono, attorniato da ogni bene che la terra potesse offrire e da meravigliose e sensuali ancelle che avrebbero fatto tornare in vità i morti tanta era la loro bellezza e grazia…mi avvicinai e lui riconoscendomi fece un sorriso…ma durò solo un istante perché la sua gioia venne turbata…vide il bambino…lo guardo negli occhi…rimase quasi di pietra da un lato ma nei solchi che il fato aveva tracciato nel suo viso con la sua lama infallibile, ovvero quella del passaggio del tempo, si poteva scorgere un sentimento mai visto sul suo volto…paura si era paura quella sul suo viso. Tornato da quello stato di trance ci ospitò a palazzo per qualche tempo e si prese cura del nostro corpo ormai stanco per le fatiche del viaggio, della nostra anima per l’incubo passato d poco su di noi e dell’istruzione di quel misterioso pargolo…

…Passarono molti anni…io invecchiavo e lui era nel fiore della giovinezza…io esitavo e lui era diventato freddo e impassibile alle paure…io tremavo e lui era fisso come la roccia…quel ragazzo aveva stupito davvero tutti…la sua capacità di apprendimento delle arti magiche era quasi innaturale…riusciva ad imparare quello che altri maghi e stregoni apprendevano dopo anni di studi e prove…in pochi anni arrivò quasi al pari del suo maestro con la piccola differenza che tra i due c’erano molti anni di età che gli separavano…

Era strabiliante vederlo all’opera.

Re Gytorius decise proprio quella mattina di sottoporlo all’ultima prova…si avvicinò ad esso…questi con somma devozione si inginocchio al suo maestro che a sua volta impose le sue mani sul suo capo…pronunciò delle strane parole, sicuramente usando qualche linguaggio arcano e poi a chiara voce comunicò che il candidato poteva sostenere la prova ultima...

…questa prova era per testare la qualità e l’efficacia di ciò che si era appreso in quegli anni…

La cosa strana che notai è che quando il ragazzo si alzò, e questa cosa non era mai avvenuta prima ricevette in segreto delle parole che nemmeno io riuscì a udire…e poi questi di nuovo a voce chiara disse: “siano aperte le porte al giovane per la Prova Ultima…gloria a te Xardas! Vai e torna da vincitore”…quel nome echeggiava nella notte come un faro illumina il mare o come un fulmine rischiara il cielo…un brivido mi percorse…nella mia testa non ci fu nemmeno un piccolo pensiero o sussulto…ebbi quasi timore di quella nomea…

…trascorsero un’infinità di lune…ma un pomeriggio, quando il sole stava tornando a riposare tra le dolci colline per fare posto alla misteriosa e affascinante luna, un’ombra si vide all’orizzonte…Si! non ci sono dubbi è lui…lo vidi di nuovo…era riuscito nella sua prova…ma era diverso dal passato…dai suoi occhi si scorgevano il fuoco impetuoso della sua forza d’animo e il gelo della freddezza, la trasparenza della vita e l’oscurità della notte…percepivo un’aura enorme…avevo quasi paura di sentirla…la mia mente quasi si piegava nell’afferrare quel enorme flusso. Tornò al palazzo e andò diretto alla tomba del Re Gytorius come se già sapesse che questi era morto…era stato ucciso nel corso del tempo da una congiura di palazzo…poggiò una mano su di esso e chiuse i suoi occhi…sotto i miei piedi sentii delle vibrazioni…il cielo si oscurò…il suo corpo si illuminò di una strana luce…poi tutto tornò alla normalità…il ragazzo, che ormai era un uomo, riapri gli occhi e disse: “Re Gytorius destati dal tuo sonno e vieni a salutare il tuo allievo…”…i presenti erano rimasti di ghiaccio, e io n riuscivo nemmeno quasi a respirare…il re si alzo del suo giaciglio di pianto e morte e strinse al petto quell’uomo…poi Xardas si avvicinò a me e disse: “Ti ringrazio Amed…se vuoi seguirmi ne sarò lieto”…

Come faceva come poteva sapere il mio nome se nessuno mai lo aveva pronunciato in sua presenza…perché mi ringraziava? Aveva forse saputo cosa era accaduto in passato? Il tempo e lui stesso mi fecero capire…possedeva una potenza immane…quasi che la morte stessa avesse paura di intralciare il suo corso…

Dopo molti viaggi mi ritrovai in una terra…Myrtana…se non ricordo male. Era bellissima!...creature di ogni forma…vegetazione stupenda e città meravigliose…fino al giorno in cui la sua ambizione lo portarono a turbare gli equilibri. Lo seguivo nelle sue imprese e lui mi proteggeva rendendomi immortale…capite cosa dico non posso morire perché lui stesso ha deciso così…

Divenne un mago molto potente e venne convocato, insieme ad altri e dodici stregoni, per la costruzione di una potente barriera che avrebbe dovuto far regnare la pace e la tranquillità…ma qui fu il cambiamento…

Un errore cambiò le sorti della vicenda e quella barriera da salvezza divenne una prigione! Decidemmo di lasciare così il concilio dei tredici che nel frattempo si era formato e ci incamminammo verso le terre presidiate dagli orchi…

Qui si ergeva una vecchia torre…la sua forma era angusta e quasi incuteva timore solo alla vista…vi entrammo e al suo interno non vi era nulla tranne che un gran mucchio di scaffali, bauli vuoti, testi impolverati che forse nessuno mai aveva letto…

Il tempo scorreva e la torre diventava sempre più tetra da un lato ma dall’altro piena di nuovi oggetti e testi presi chissà dove e come…quasi che il suo interno era quasi confortevole…gli scaffali pieni di libri…i bauli pieni di oggetti e tesori…e poi tappeti quadri torce appese ai muri lampade ad olio…le uniche e sole cose che inquietavano erano una enorme stella tracciata con in suo sangue nel centro della sala sottostante a quella dove mi trovo ora da cui usciva un’enorme flusso di energia e un demone che vi era a guardia quasi come cerbero sorveglia le porte degli inferi…e poi l’uomo stesso di cui vi parlo…vecchio e quasi stanco della vità ma paradossalmente forte e potente e ormai mago di insuperabile potenza e saggezza…posso dire che solo il leggendario Mago Merlino di Avalon lo supera purtroppo ampiamente…e fu proprio in questa torre che un giorno arrivò un uomo che nome non aveva ma che possedeva una energia infinitamente più grande dello stesso Xardas…

E qui il resto è solo storia che tutti sanno e conoscono…

Amed Saidal Al Turiol.


Ultima modifica di il Dom Nov 11, 2007 11:51 am - modificato 3 volte.
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Messaggio Da Xardas Lun Nov 05, 2007 12:59 am

Una lunga barba bianca con dei capelli corti caratterizzavano il suo viso pieno dei solchi che il tempo gli lasciava...due occhi di ghiaccio...un fisico che se pur vecchio è robusto e slanciato come se nascondesse una forza che nn è di un vecchio della sua età...vestiva una tunica di colore blu scuro con delle strisce rosse che scendedono ai lati delle spalle e dei decori giallo oro...un grosso medaglione e degli anelli tutti con i simboli del suo dio riempivano mani e collo...ai lati una spada di metallo di color arancione e caldissimo oro di un giallo che lascia quasi stupiti; una stranna fiamma, che stranamente non bruciava le sue vesti, stringeva in un passionale abbraccio quella lama indistruttibile coperta da un'elsa dalla forma dragonica; questo drago era vivo e in grado di parlare con lo stesso Xardas...un pugnale d'oro intarsiato di pietre al suo fianco anch esso arancione e ricoperto da fiamme...e tutte e due si attivavano ad un suo comando...e sotto la sua tunica un'armatura dorata con il suo stemma disegnato dai maestri del metallo con abile maestria e alle sue spalle un'arco anch esso dorato e privo stranamente di frecce...non aveva alcuno scudo come quasi non gli servisse..pareva quasi che la morte stessa non gli incuteva alcun timore.

Montava un cavallo di colore bianco come una nuvola e veloce e possente come un fulmine in tempesta e coperto da una piccola armatura di ferro misto a cuoio e sopra di essa una lancia e lo scudo legato vicino ad una bisaccia e tutti di un colore tra l'arancio e il rosso...queste erano le armi dello stesso INNOS...ma che questi era restio ad usare perchè si affidava ai suoi mistici poteri magici che non hanno quasi un confine...
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